1 marzo 2023: Giornata nazionale della cura

Mercoledì primo marzo la nostra classe ha aderito alla Giornata nazionale della Cura promossa dalle Scuole per la Pace con un semplice gesto: pulire il cortile della nostra Scuola. Dopo la pausa pranzo, equipaggiati di guanti monouso e di sacco nero abbiamo raccolto il risultato della superficialità e dei gesti poco rispettosi di noi ragazzi. Infatti la maggior parte dell’immondizia era formata da cartacce, involucri di merendine e cartoni dei succhi, ciò che costituisce le nostre merende. Abbiamo però trovato anche oggetti sicuramente lanciati dall’esterno, tra cu pacchetti di sigarette vuoti ed uno pieno, un accendino. Ci siamo divertiti a leggere un bigliettino sicuramente utile per una verifica, gettato fuori dalla finestra di una classe. Non riveliamo dove per non mettere nei pasticci il “colpevole” o la “colpevole”!

Speriamo che da oggi tutti i ragazzi facciano uno “sforzo” per arrivare fino ai cestini per buttare correttamente i loro rifiuti.

Alla fine della nostra pulizia abbiamo pesato il sacco e con stupore abbiamo visto che era quasi un chilo: per essere solo carta pesava tantissimo!

Riportiamo la riflessione di Flavio Lotti, coordinatore della marcia per la Pace Perugia Assisi, per dire che noi non ce ne freghiamo , ma vogliamo prenderci cura di noi e del Mondo.

Adesso è il tempo della cura
 
Le cose sono due: l’indifferenza o la cura. Tutto il resto è menzogna o ipocrisia. O te ne freghi, alzi le spalle, ti giri dall’altra parte, fingi di non sentire, pensi solo agli affari tuoi. Oppure ti prendi cura di te e degli altri, della tua vita ma anche di quella degli altri, di chi ti vuole bene ma anche di chi ha bisogno di aiuto, della tua casa ma anche della casa comune, delle persone ma anche di tutti altri gli esseri viventi. Domandiamoci: ma io, da che parte sto? Tra gli indifferenti o tra quelli che si prendono cura?

“Adesso è il tempo della cura,” ci dice la poetessa Mariangela Gualtieri. “Adesso” perché questo è il tempo in cui i segni della mancanza di cura si sono fatti più manifesti e pressanti: dal clima, alla pace, dalla salute al benessere delle persone, dalla democrazia alle istituzioni,… “Adesso” perché questo è il tempo in cui ciascuno fa la differenza: o resti concentrato solo su te stesso o cominci a prenderti cura anche degli altri. “Adesso” perché questo è il tempo in cui si ricostruisce un “noi” con cui affrontare i problemi enormi che incombono, altrimenti saremo travolti.

“Adesso” la cura non è solo una cosa bella: è diventata indispensabile. Per questo dobbiamo riscoprirla, custodirla, promuoverla e sostenerla. Sappiamo che, dopo i decenni di incuria che hanno accompagnato la globalizzazione dell’individualismo e dell’indifferenza, non è facile. Ma questa è la strada, la via da percorrere se vogliamo avere la forza di resistere alle ondate di odio, violenza e guerra, solitudine e dolore, sfiducia e rassegnazione che si stanno moltiplicando.

La cura è la via della pace perché ci rende tutti protagonisti, costruttori di pace. Perché costa fatica ma ci restituisce immediatamente felicità. Perché, al contrario di tanti discorsi, cambia le cose, trasforma il dolore e la solitudine in felicità. Della cura abbiamo bisogno come della felicità. E, come il covid 19 ci ha insegnato, non è solo un fatto personale ma politico. La cura richiede anche una certa organizzazione e l’organizzazione della cura è politica: di questo si devono occupare le nostre istituzioni. La cura è un diritto universale: ne avevano diritto le donne e i bambini morti ammazzati, sotto i nostri occhi, nel mare della Calabria così come i tanti che ancora oggi non hanno accesso ai servizi pubblici sanitari di base del nostro paese. E, come ha detto Joan C. Tronto, “il deficit di cura e il deficit democratico sono due facce della stessa medaglia”.

La cura è essenziale per difendere la dignità di tutti e attuare la nostra Costituzione, quella europea e quella universale del 1948. Per questo, dopo sei anni di ricerca-azione educativa, raccogliendo le sollecitazioni di Papa Francesco e di David Sassoli ma anche le straordinarie testimonianze di Marina Baretta e Monia Andreani, abbiamo promosso la Giornata della Cura della vita delle persone e del pianeta. Il 1 marzo, in occasione dell’Equal Care Day, decine di migliaia di giovani studenti usciranno dalle loro scuole (133) per andare, di città in città (113 di 19 regioni), a conoscere e ringraziare le persone che si prendono cura di noi e degli altri. Sarà una prima, grande, bella occasione per riscoprire il valore benefico della cura e illuminare tante storie, esperienze e attività di cura abitualmente ignorate e svalorizzate.

Invito tutti a contribuire alla diffusione della cultura e della politica della cura con la creatività e gli strumenti di cui dispongono. Diamo il giusto valore pubblico a tutti i lavori e le attività di cura. Reclamiamo più risorse pubbliche per la cura delle persone e del pianeta. Promuoviamo un’equa ripartizione tra uomini e donne dei lavori di cura della vita, della casa e della famiglia. Ridiamo valore alle parole che curano. Promuoviamo una seria educazione alla cura e valorizziamo le esperienze che si stanno facendo nelle nostre scuole. Costruiamo le città della cura.

Flavio Lotti, Coordinatore della Marcia Perugia Assisi

Corretto e pubblicato da Flora Bentivoglio e Elena Crema, classe 1C


GIORNATA MONDIALE DELLA SINDROME DI PHELAN MC DERMID

Le insegnanti della Scuola Primaria di Gargnano ci hanno inviato il loro articolo che noi volentieri pubblichiamo, sperando che la Libellula possa volare alto sull’intero IC GARGNANO, per valorizzare le iniziative di tutte le scuole.

Sabato 22 ottobre 2022 in occasione della Giornata mondiale della sindrome di Phelan Mc Dermid gli insegnanti della scuola primaria dell’Istituto di Gargnano si sono mobilitati per sensibilizzare i propri alunni riguardo al tema a cui viene dedicata questa giornata.

Proprio quest’anno ha iniziato la classe 1^ un alunno con questa sindrome, il quale è stato fin da subito una grande ricchezza per l’intera scuola.

La sindrome di Phelan Mc Dermid è una sindrome da microdelezione cromosomica, caratterizzata da ipotonia neonatale, ritardo globale dello sviluppo, crescita accelerata o normale, linguaggio assente o gravemente ritardato, e sono circa 600 i pazienti nel mondo.

Gli insegnanti della scuola primaria hanno ritenuto fondamentale porre un particolare accento su questa giornata; in ottica inclusiva, si sono impegnanti nel realizzare attività che potessero avvicinare i bambini alla tematica trattata, dando così risalto e importanza a valori quali il rispetto reciproco, la responsabilità individuale, l’accoglienza e la solidarietà.

Insegnante Alberti Benedetta

Parma e dintorni

Quest’anno la gita delle classi seconde ha avuto come meta Parma e il castello di Torrechiara. In città abbiamo visitato Palazzo Ducale ed il bellissimo Teatro Farnese; durante la gita poi, noi di 2^A e 2^B siamo diventati ciceroni per un giorno grazie ad un lavoro di approfondimento svolto a scuola con la professoressa Privitera. Infine a scuola abbiamo poi preparato un power point e lo abbiamo presentato ai nostri genitori e alla Dirigente Scolastica, dopo averli invitati per l’occasione. E’ stato bello “spiegare” proprio a loro quello che abbiamo visto durante la gita. Alla fine, tutti insieme abbiamo gustato i prodotti tipici del territorio di Parma grazie al buffet preparato con l’aiuto della nostra professoressa.

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“Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” …

Sabato 1 giugno, noi ragazzi della 2^C abbiamo presentato uno spettacolo teatrale tratto dal libro “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”; la rappresentazione è stata ripetuta due volte: di mattina per i nostri compagni e di pomeriggio per i genitori. Questo lavoro è stato frutto del laboratorio teatrale che riguarda solo le classi a tempo prolungato della nostra scuola. Prima di mettere in scena lo spettacolo, abbiamo letto il libro che in generale ci è piaciuto e che abbiamo trovato interessante. Lo spettacolo  è stato un’esperienza indimenticabile grazie alla quale siamo maturati. All’inizio eravamo molto agitati ed emozionati, poi ci siamo sentiti più tranquilli e abbiamo dato il meglio di noi. Siamo stati molto soddisfatti alla fine quando tutti ci hanno applaudito. Un grazie speciale da parte nostra va alla professoressa Granito con  la quale abbiamo lavorato sodo per la realizzazione dello spettacolo e ai registi Manuel Renga e Valerio Ameli che con noi sono stati sempre disponibili e ci hanno aiutato in tutte le fasi di questo lavoro.

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Scritto e pubblicato da Giacomo Scipioni ed Edoardo Andonie  classe 2^C

“Micolorodiblu”

Martedì 2 aprile, noi ragazzi di 2^C abbiamo partecipato alla manifestazione “Micolorodiblu” a Limone sul Garda. Abbiamo indossato tutti una maglietta o qualcosa di blu e abbiamo fatto una passeggiata in ciclovia insieme a tante classi di tutto l’Istituto Comprensivo di Gargnano, in occasione della giornata mondiale di consapevolezza sull’autismo. E’ stato davvero bello e utile partecipare perché abbiamo potuto riflettere sull’importanza dell’accoglienza e della solidarietà. Poi, anche passeggiare sulla nuova ciclovia, è stata un’esperienza entusiasmante perché da lì si può davvero ammirare un panorama spettacolare e fantastico! Speriamo di avere l’occasione di partecipare ad altre attività di questo tipo.

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I lavori eseguiti dagli alunni della scuola di Limone.

 

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Scritto e pubblicato da Diana Ciubotariu e Tommaso Campanardi  2^C

ABBASSO IL BULLISMO

Ecco alcuni lavori realizzati dai ragazzi delle terze per il Concorso letterario e artistico promosso dall’Associazione Amici di Don Baldo. Sono fumetti davvero belli e soprattutto significativi. Buona lettura.

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Da gruppo a squadra

Un pò di tempo fa abbiamo svolto un ‘attività con l’ aiuto del sig. Massimo Campanardi e la Dirigente Scolastica con l’obiettivo di far diventare la 2^D una squadra; per arrivare al traguardo finale comunque sarebbe utile svolgere altre attività.

In pratica nella prima fase del lavoro ci siamo divisi in gruppi di 4 persone, cercando di costruire una torre di spaghetti, con l’ aiuto di 3 metri di scotch e di un nastrino.

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La torre più alta avrebbe vinto due mashmellow. Lo scopo di tutto questo era quello di collaborare come si fa in una squadra.

i vincitori

I VINCITORI

La seconda fase del lavoro ha riguardato un percorso di fiducia: ci hanno diviso in coppie, il primo indossava la benda sugli occhi e l’altro lo doveva guidare lungo il percorso senza parlare. La cosa più importante di questa attività era la responsabilità verso il compagno il quale si doveva fidare di chi lo guidava; qualcuno di noi ha avuto paura fin dall’inizio, però è riuscito comunque a finire il percorso. Alcuni di noi, nonostante le insicurezze, sono riusciti ad affrontare questa prova con coraggio e fiducia e nell’altro.

L’ultima fase del lavoro ha riguardato le nostre riflessioni e i nostri pensieri su quello che avevamo fatto; abbiamo anche usato un gomitolo di lana rosso per passarcelo tra di noi tutte le volte che volevamo dire qualcosa ad un nostro compagno o compagna così da creare un legame con lui o lei rappresentato dal filo. E’ stata davvero una giornata interessante perché abbiamo imparato che bisogna sempre cercare di fare squadra e non semplice gruppo; speriamo quindi di fare altre attività di questo tipo per rafforzare i rapporti tra noi.

Scritto e pubblicato da Chiara Bonaspetti e Giulia Donato classe 2^D

CONCORSO DON BALDO:VITTORIA CONTRO IL BULLISMO

Quest’anno il Concorso letterario e artistico promosso dall’Associazione Amici di Don Baldo, ci ha permesso di  approfondire il tema del Bullismo e Cyber-bullismo, che avevamo affrontato a scuola attraverso diverse attività.

I lavori presentati, sia temi che disegni e fumetti, sono stati molto apprezzati dalla giuria.

Con grande soddisfazione  siamo risultati vincitori su 12 Scuole partecipanti, direttamente coinvolte perché situate nei luoghi dove Don Baldo ha vissuto: dalla Valtenesi a Verona.

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Consegna attestati alle Scuole 

Quest’anno si è aggiudicato il primo posto  il tema di Rovetta Sofia, classe 3A.

Complimenti a Sofia e a tutti i ragazzi che con serietà si sono messi in gioco presentando i loro lavori.

Alcune immagini scattate a Verona in occasione della premiazione dei vincitori

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Questa voce è stata pubblicata il 30 Maggio 2019. 2 commenti

PIACERE DI CONOSCERVI!

Giovedì 9 maggio e sabato 11 maggio sono venuti a trovarci i futuri compagni delle quinte. Sono state due mattine impegnative, ma stupende, perché oltre ad esserci impegnati molto per fare bella figura davanti a loro e alle maestre, ci siamo anche divertiti un sacco. Gli alunni della 5^C sono stati accolti dalla classe 1^A mentre gli alunni delle 5^A e 5^B sono stati accolti dalla classe 1^B.

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Questa foto ha qualcosa di inquietante… dietro il gruppo è apparso un fantasma!

Le tappe della visita:

  • Accoglienza nella classe 1^B e dono di un cartellone speciale. Per spiegarne il significato lo abbiamo accompagnato con queste parole:

Vogliamo regalarvi un cartellone che abbiamo preparato apposta per questo incontro e che riproduce un disegno appeso sull’armadio della nostra aula. Ci piacerebbe che lo aveste anche voi, per ricordarvi di questa giornata, ma soprattutto perché vi aiuti a trovare sempre il coraggio di affrontare i vostri impegni. Come vedete è una scala e ogni gradino corrisponde a una domanda. L’omino colorato siamo noi e la nostra voglia di fare. Se resteremo sempre fermi sui primi gradini non riusciremo mai a ottenere dei risultati e ad essere contenti di noi, invece, se sapremo impegnarci e non ci faremo spaventare dalla fatica, raggiungeremo gli obiettivi e saremo orgogliosi di noi. Tutti lo abbiamo firmato per voi!

  • Visita alla scuola / giochi in palestra. Durante la visita ogni alunno di prima media ha spiegato un ambiente dell’Istituto (bidelleria, aula di arte, mensa, palestra, aula informatica ….) e allo stesso tempo ha risposto alle curiosità dei bambini. In palestra abbiamo giocato tutti insieme a pallabollata.

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  • Attacchi d’arte nel seminterrato. Questo è il discorso col quale abbiamo s
  • piegato ai bambini come avremmo continuato la mattinata:

Prima di tutto vi consegneremo delle piccole sagome di carta sulle quali vi chiediamo di rispondere alla domanda che troverete. Rispondete in modo libero e sincero, senza preoccuparvi, perché non sono domande difficili e ricordate di firmarle. Poi le attaccheremo su un cartellone che ritroverete l’anno prossimo lungo il corridoio della nostra scuola. Vi divertirete a rileggerle e a scoprire quello che hanno scritto i compagni”.

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Subito dopo vi tirerete su per bene le maniche perché vi attende un “attacco d’arte”. Dovrete sporcare una mano con della pittura, sceglierete se usare un solo colore o mescolarne tra loro e lascerete su un cartellone la vostra impronta. Anche in questo caso vicino alla vostra impronta dovrete fare la vostra firma, altrimenti come faremo a riconoscerla??? Anche questo cartellone pieno di mani sarà appeso nei corridoi e li renderà bellissimi. Nelle due postazioni, sia quella delle sagome che quella delle mani colorate, ci saremo noi ragazzi di prima media a darvi indicazioni e ad aiutarvi. Alla fine di queste due attività faremo merenda insieme e vi offriremo qualcosa da bere”.

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Ultimo dono prima della partenza.

Prima di salutarci abbiamo consegnato a ciascun alunno una lettera scritta da noi per incoraggiarli e aiutarli nel passaggio dalla scuola elementare alla scuola media. Le buste erano chiuse perché volevamo che le leggessero in classe con calma e in silenzio.

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Mi è piaciuta molto questa esperienza e se potessi la rifarei perché mi sono sentito come una guida e una persona grande. Sono contento e fiero di me perché ho parlato con i bambini di quinta e mi hanno detto che ora si sentono più sicuri dopo la nostra spiegazione e la nostra lettera.    Antonino

Il giorno che dovevano arrivare le due classi io ero molto agitata: per strada nel tragitto casa-scuola continuavo a ripassare la mia parte. Quando siamo arrivati in classe abbiamo posato gli zaini e siamo andati nel seminterrato a sistemare tavoli e cartelloni.  Io ero agitatissima come quando per sbaglio ti cade la bottiglia di CocaCola per terra: ero gasata, pronta ad esplodere dall’emozione. Quando i bambini sono arrivati io e gli altri compagni siamo rimasti nel seminterrato e Jhonathan è salito con la prof.ssa Turla, poi siamo saliti anche noi. Dopo aver esposto il programma io ed il mio gruppo abbiamo cominciato a presentare loro la scuola. Frase dopo frase è arrivato il mio turno; il cuore batteva forte e nella mia testa mi immaginavo già lì come una statua di cemento e la mia parte dispersa nel vuoto dell’atmosfera che si faceva pesante. Invece, no mi sono ricordata tutto e quel brutto pensiero è evaporato dalla mia testa. Finito il tour della scuola siamo andati in palestra e ho creato le squadre per giocare; mi sentivo bassa: erano quasi tutti più alti di me! Quando i bambini hanno finito di giocare siamo scesi nel seminterrato dove hanno risposto alle domande sulle sagome fatte da noi e poi hanno stampato la mano sul cartellone. Io gridavo – Quelli con le mani da lavare qui da me!!!-credo che mi abbiano sentito fino in paese! Alla fine dell’attività le nostre facce somigliavano ai cartelloni con le mani: eravamo tutti imbrattati. Poi abbiamo consegnato loro le lettere e sono tornati a scuola.  Mi sono davvero divertita!     Rossella

Scritto e pubblicato da Bertanza Rossella, Uendi Daja e Carpignano Jhonathan 1^B.